Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

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sasirizza
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Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da sasirizza »

Ciao a tutti,
volevo raccontare l'esperienza estiva di viaggio in Croazia con la mia ID3, che guido con soddisfazione da ormai un anno e mezzo, con cui ho superato i 40.000 km e di cui avevo anche scritto una "recensione" ad un anno qui: la-mia-id3-dopo-un-anno-e-28-592-km-per ... 36547.html

Per sommi capi: la vacanza è stata di 1.150 km totali, di cui circa 600 in autostrada. Destinazione Croazia, partendo dalla provincia di Brescia.

Partiamo dall’esperienza di guida della mia ID3: una piacevole conferma di quanto scritto nel post precedente per le qualità dinamiche, la prontezza del motore in tutte le situazioni, e navigatore (in versione 3.2.1) in dotazione ottimo: capace di pianificare con grande precisione le soste in base al consumo, e mappatura precisa e completa di tutti i punti di ricarica anche in Croazia, di fatto la migliore tra le varie app che ho utilizzato.

Però ho sofferto anche frequenti errori di sincronizzazione tra app e auto, distacco (per chissà quale ragione) dai servizi online durante il giorno, e poi l’impossibilità - o almeno, non ho capito come fare - di impostare un contatore chilometri/consumo da 0 per un trip specifico, con quello in dotazione che si azzera sempre alla ricarica o al viaggio quotidiano. Frustrante!

Venendo all’esperienza di ricarica, la riassumerei con “luci e ombre”.

Ombre, tante, sulle autostrade italiane: abituato a Lombardia ed Emilia-Romagna, piena di aree di servizio ricche di Free-to-X, constatare che sulla A4 tra Verona e Trieste non ce n’è nemmeno mezza, è stata una amara sorpresa (quella indicata anche da Paolo Mariano in un suo video, a Sile, non è in effetti sul percorso lineare della A4 ma richiede una deviazione di percorso, e inoltre per noi cadeva troppo tardi rispetto alle esigenze di sosta di un bimbo di poco meno di 4 anni). Ma al di là delle Free-to-X, in generale sono pochissime le aree con dei punti di ricarica, e spesso con pochissimi stalli e non molto veloci (le HPC sono un miraggio). Scandaloso, considerato i numeri di turisti anche stranieri che vi transitano.

E così, mettendo in conto di dover uscire dall’autostrada per le ricariche, ho pensato di siglare un abbonamento ai SUC Tesla. Tuttavia la mia esperienza non è stata positiva: all’andata alla prima sosta a Padova Ovest abbiamo trovato il bar vicino ai SUC chiuso, e nessuna alternativa nei paraggi; risolvendoci così ad una ulteriore sosta nella prima area servizio una volta rientrati in autostrada per usufruire dei bagni.

Alla seconda sosta a Palmanova, gli stalli erano tutti occupati e siamo rimasti incolonnati per 20 minuti prima di poterci collegare, salvo poi scoprire che il cavo di ricarica era troppo corto per raggiungere il bocchettone della ID3 sia girando da dietro, che parcheggiando di muso; e dunque risolvendoci a parcheggiare in retro e a sinistra (anziché a destra come le Tesla) della colonnina, occupando dunque due stalli anziché uno, e con altri conducenti Tesla stranieri in coda arrabbiati con noi. Comprensibile, considerando la penuria di ricariche veloci in tutto quel quadrante di nord-est, che dunque facilita la congestione sul sito di Palmanova. Peccato, perché la vicinanza all’outlet sembrava una scelta perfetta, per noi come per gli altri.

Il ritorno è stato altrettanto frustrante che l’andata. Scartata l’idea dei SUC di Palmanova (scottati dall’esperienza dell’andata), ci siamo fermati a Gonars Nord. Una sola colonnina BeCharge con una Fast già presa da una Niro olandese, e noi costretti a collegarci accanto, alla lenta 11KW nell’attesa. E però mentre aspettavamo di cambiare bocchettone, si era intanto creata una coda dietro alla Niro di una EQV austriaca, una Enyaq tedesca, e una Q4 svizzera. Per evitare inutili litigi con gli altri in attesa, dopo circa 40 minuti e 6 Kwh caricati lentamente e a caro prezzo, siamo quindi ripartiti, con successivo obiettivo i SUC Tesla di Padova Ovest (sia per sfruttare l'abbonamento già pagato, sia perché all’andata erano quanto meno liberi ed eravamo riusciti a caricare). La app ci dava 6 stalli liberi su 12, e dunque eravamo speranzosi. Peccato che le sei Tesla in carica fossero parcheggiate esattamente una ogni due stalli, rendendoci impossibile (sempre per via del cavo corto) metterci a caricare a nostra volta in uno di quelli liberi. Piuttosto che aspettare (difficile, con un bambino), abbiamo preferito riprendere il cammino e fermarci a Limenella Ovest, dove ci attendevano una HPC da 160 kw di marchio “Ricarica” (funzionante solo con Nextcharge o carta di credito) e una Enel X. Quest’ultima era già occupata da due auto, abbiamo dunque optato per l’altra in cui c’era un posto libero e abbiamo ricaricato, a caro prezzo, e a soli 75 kw perché il carico era nel frattempo suddiviso con l’altra auto accanto a noi.

Le soddisfazioni maggiori le abbiamo avute ricaricando in Croazia: prezzi ottimi (a patto di scaricare le app locali), e colonnine che una volta trovate si sono rivelate in buone posizioni: vuoi a portata di passeggiata da una spiaggia, vuoi accanto ad un supermercato, vuoi addirittura in un parcheggio sotterraneo a Rijeka che alle EV offriva non solo la ricarica in omaggio, ma anche il parcheggio gratuito.

E in due occasioni, visitando l'isola di Krk, abbiamo persino avuto la piacevole sorpresa di trovare un posto gratuito “riservato” alle EV in carica in mezzo a tutti gli altri parcheggi - congestionati, tra l’altro - a pagamento.

Venendo ai costi: con 11 sessioni di ricarica complessive (più o meno lunghe; ne avrei potute fare molte meno con cicli di carica/scarica più profondi, ovviamente) e alternando 6 diversi fornitori per cercare (non sempre riuscendoci) di accedere al minor prezzo possibile, ho speso 102,75 euro per 1.150 km complessivi: una somma comparabile a quanto avrei speso viaggiando con la mia auto a gasolio e considerando un consumo medio di 6 l/100 km, risparmiando però qualcosa come 12-18 euro di parcheggi. Se fossi stato ancora più efficiente con un paio di scelte di ricarica, avrei risparmiato un’altra quindicina di euro. Specifico che non ho un abbonamento attivo di default, ricaricando normalmente presso il lavoro, e che per l’occasione avevo attivato solamente quello di Tesla.

Simulando l’utilizzo di una sola card polivalente, a consumo, alle stesse colonnine o ad alternative vicine comparabili (un sorta di utilizzo “generalista”, guidato dal navigatore, e per evitare sbattimenti e dover saltare di app in app), con la tessera Elli in dotazione alla ID3 avrei speso una somma paragonabile a quella di una auto a benzina con consumi sui 7,3 l/100 km (139 euro), e qualcosa meno usando la tessera Electroverse (125 euro).

Ultimo, ma non ultimo: sono stati oltre 158mila i grammi di CO2 (da libretto) che non abbiamo emesso lasciando a casa la nostra auto a gasolio.

E’ valsa la pena scaricare e usare sei app diverse per risparmiare rispetto all'utilizzo di una sola carta? E’ valsa la pena andare con una EV rispetto ad una termica? Per me sì; ma a ciascuno mettere sul piatto i vari fattori per capire quale peso abbiano in una valutazione comparativa.

Alcune considerazioni finali a margine:

- L’auto elettrica come prodotto NON ha sostanziali limiti. E’ un’auto già super-matura per comportamento dinamico e facilità di guida, con una autonomia nelle auto medie che già oggi è superiore rispetto alle necessità di sosta di una famiglia che non prenda l’autostrada come una gara di endurance;

- Tuttavia, l’esperienza di ricarica dell’auto elettrica sulla rete autostradale mi è sembrata ancora limitante oggi, sia per diffusione non capillare, sia per la giungla di operatori e modalità di pagamento; tutte cose che è più che comprensibile che possano spaventare un automobilista poco preparato;

- In particolare, è scandaloso che il nord-est italiano, sulla A4, sia in una così precaria situazione di diffusione colonnine autostradali, considerando la quantità di turisti stranieri in viaggio;

- I SUC Tesla, per me, si sono rivelati una grande delusione: oltre alla coda di 20 minuti che non avevo messo in conto, è stata quasi umiliante la questione della lunghezza del cavo, che ha veramente rovinato quell’esperienza di ricarica; considerato anche che sono situati fuori dall’autostrada, i SUC li considererò in futuro solo in extrema ratio e solo a condizione che dalla app risultino tanti stalli liberi.

Grazie per la paziente lettura,

Simone



frank
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da frank »

Ti consiglio, se dovessi ritornare per quelle lande, al posto del Suc di Palmanova, di uscire a Redipuglia. Ci sono due HPC Enelx vicinissime al casello, con centro commerciale e supermermercato Aldi con ottimi prodotti di panetteria dolce e salata.
E anche una 100 KW Becharge a pochissima distanza come backup.
Tra l'altro, in caso di traffico, anche meglio non rientrare in autostrada lì, ma andare al successivo rientro dopo la barriera di Lisert.
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sasirizza
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da sasirizza »

Grazie per il consiglio, che terrò certamente in conto per la seconda sosta del viaggio.

In effetti, a fronte di poche ricariche direttamente in autostrada, anche il navigatore dell'auto me ne ha segnalate diverse, a diverse altezze del percorso, subito fuori dall'autostrada. Dovendo farlo né più e né meno, avevo optato per i SUC Tesla per questo.
In futuro sicuramente terrò a mente questo suggerimento, grazie.
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da frank »

Se non ci sono discorsi di costo, il Suc di Palmanova è anche abbastanza lontano dal casello, tra andata e ritorno ci vuole un po'. Le Hpc di Redipuglia sono analoghe ad un'area di servizio.
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da robertocr »

faccio fatica a credere a quanto scritto per due cose:
1) a Padova Ovest non c'e' alcun bar, bensi' un hotel che e' sempre aperto
2) Le Tesla non si mettono in mezzo a due stalli perche' cosi' non potrebbero caricare. Gli stalli sono fatti in maniera tale che arrivi in retromarcia e ti ritrovi la presa proprio vicino allo sportellino dell'auto

quindi c'e' qualcosa che non quadra nel tuo racconto...
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da frank »

@robertocr
Non ha detto che le Tesla occupano due stalli, ma che erano, alternate, uno stallo si e uno no.
Come facciamo per abitudine, per evitare di dividere la potenza con la stallo attiguo in caso di V2.
È lui l'intruso ;) con la presa "fuori posto" che, col cavo corto, è obbligato ad occupare due stalli e quindi non poteva caricare.
A Padova non ci sono ancora stato, ma forse qui lui non è abituato a considerare l'hotel che ospita i suc come luogo dove poter andare senza problemi ed utilizzarne j servizi (anche senza consumare)
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da pepo154 »

Secondo me intendeva uno stallo si e uno no rendendo quindi impossibile la ricarica alla ID.3 perché ha bisogno di 2 stalli liberi contigui.
Forse é più difficile a parole spiegarsi ma é dato dalla presa nel lato opposto rispetto a tesla.

In ogni caso é un problema “provvisorio” dato che i nuovi V4 hanno il cavo lungo apposta, consiglio all’autore del topic di tenere sempre in considerazione comunque i SUC e nel caso cercare i V4 che pian piano si diffonderanno.

Comunque non posso dubitare di questa recensione: la A4 non é messa bene o meglio ci sono ma vanno pianificate anche come attività nei dintorni. Io mi ero trovato male un anno con Ionity per dire sulla A4 perché non c’era nulla in quel posto, al ritorno mi ero fermato a una Electra con supermercato e fast food (che anche per un caffè comunque lo fanno e i bagni ci sono). Al contrario delle aree ASPI dove comunque anche senza pianificare troppo un bar e un bagno c’è sempre.
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da marco »

In effetti io non considero allo stato attuale i Supercharger una buona alternativa, soprattutto per chi non ha Tesla e quindi non può goderne pienamente i vantaggi: col fatto che molti SuC sono stati aperti a tutti e le tariffe sono diventate molto competitive, purtroppo (o per fortuna) ci si stanno tuffando in tanti.
Dal canto mio credo che il prossimo viaggio lo affronterò solo con le ricariche a consumo, almeno se rimangono competitive come sono ora con alcuni gestori, così da avere massima libertà di ricaricare ovunque e prediligendo le colonnina meno conosciute.
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da sasirizza »

robertocr ha scritto: 02/08/2024, 23:01 faccio fatica a credere a quanto scritto per due cose:
1) a Padova Ovest non c'e' alcun bar, bensi' un hotel che e' sempre aperto
2) Le Tesla non si mettono in mezzo a due stalli perche' cosi' non potrebbero caricare. Gli stalli sono fatti in maniera tale che arrivi in retromarcia e ti ritrovi la presa proprio vicino allo sportellino dell'auto

quindi c'e' qualcosa che non quadra nel tuo racconto...
Buongiorno,
mi sfugge la ragione per cui, su un forum così, dovrei venire a dire qualcosa di falso. Sinceramente è anche un po' offensivo questo commento: mi si può anche chiedere semplicemente un chiarimento.

Qui sotto lo screenshot da Google Maps dell'area dove sono situati i SUC di Padova Ovest, in cui evidenzio il bar di cui parlo.
1000071147.jpg
1000071147.jpg (594.13 KiB) Visto 445 volte
Quel bar era chiuso quella mattina, così come il ristorante "Aquattro", penso per via dell'ora a cui siamo arrivati. Come detto da altri utenti, avrei forse potuto entrare all'hotel (il Crowne Plaza), ma con un bambino di meno di quattro anni e bisognoso di "esprimersi" anche ad alta voce, non lo abbiamo ritenuto una buona soluzione per la tipologia di ambiente (ho sbagliato a scrivere "nessuna alternativa", avrei dovuto dire "nessuna alternativa per noi") e abbiamo preferito ripartire rapidamente verso un'area di servizio subito dopo. Peraltro, poco distante, c'era anche un distributore di carburante, ma non dotato di bagno. Forse più lontano ancora intravvedevamo un complesso commerciale, ma la strada era troppo grande e trafficata da attraversare col bambino, e abbiamo preferito proseguire in autostrada.
Scelta contestabile? Certo, pazienza, scelta nostra. Racconto falso? Sicuramente no.

A ulteriore comprova, allego la screenshot dalla cronologia ricariche dell'app Tesla, dove si vede che la ricarica c'è stata ed è stata breve.
1000071148.jpg
1000071148.jpg (73.17 KiB) Visto 445 volte
Quanto alla seconda domanda, gli utenti successivi le hanno risposto: era quel che intendevo, grazie a loro per averlo espresso meglio, il concetto sarebbe stato più chiaro con delle foto ma purtroppo non ho avuto l'idea di farne.

Il nocciolo della questione resta comunque la scarsità di opzioni su una autostrada come la A4 tra Verona e Trieste.

Grazie,
Simone
Ultima modifica di marco il 03/08/2024, 10:33, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Ho inserito le immagini nel testo, come spiegato qui > https://www.forumelettrico.it/forum/guida-per-inserire-immagini-nel-testo-sul-forum-t3046.html
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Re: Vacanza in Croazia in ID.3: bene la guida, ricariche tra luci e ombre

Messaggio da frank »

Comunque quando il supercharger è indicato da Tesla con il nome dell'hotel, i servizi dello stesso sono da considerarsi utilizzabili.
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