La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
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Parlare di un solo e singolo argomento per discussione, nella sezione più corretta e con un titolo chiaro e descrittivo, evitando i fuori tema | Evitare di citare tutto il testo di un precedente messaggio, ma lasciare solo il minimo indispensabile usando questo sistema | Utilizzare le unità di misura corrette, in particolare i kW per la potenza e i kWh per l'energia, di cui è spiegata la differenza qui | Leggere il regolamento completo che è visibile qui
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La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
Dopo quasi un anno di letture e piccoli contributi (specie per recensioni di colonnine), mi cimento con qualcosa di più corposo che scaturisce dall'esperienza personale di questi mesi.
Vi descrivo la mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wall box, sperando di chiarire le idee a qualcuno alle prime armi che si trova (come tutti noi) a dover trovare una risposta a questo dubbio.
Sottolineo che è la mia esperienza personale, per cui non è applicabile a tutti, ovviamente.
Se avete fretta, potete andare direttamente alle conclusioni in basso.
Parto dal descrivere la mia situazione.
Ho una Skoda Enyaq 80 che uso per la famiglia, tragitto casa lavoro, piccoli e grandi viaggi. Normalmente consumo un 40% di batteria a settimana. Ho un box privato in condominio senza vincoli di sorta sugli impianti con contatore autonomo. Una casa al mare bifamiliare con unico contatore per tutto.
Appena preso l'auto, ho innalzato la potenza del contatore del mio box a 3kW (era sempre stato da 1kW), ma presto mi sono reso conto che era insufficiente per riuscire almeno a caricare un 40% di batteria durante le ore notturne in fascia F3. Quindi ho richiesto un ulteriore aumento a 4,5kW, approfittando che il GSE faceva lo sconto
Nel box ho sempre avuto un carichino da poche decine di Euro comprato in "Amazonia" di quelli cinesissimi che regolano la potenza solo prima di avviare la ricarica e che è fisso da sempre su 20A.
Questo perché nel box ho una sola utenza: l'auto. Non devo tener presente i consumi di altre utenze e normalmente, di notte, l'intera potenza del contatore è completamente a disposizione dell'auto.
Quest'estate, alla casa al mare, dove avevo un secondo carichino che poteva settarsi sui 13A, con il pienone, ho avuto qualche problema a caricare l'auto col contatore unico da 3kW che doveva contemporaneamente far fronte a tutti i consumi: illuminazione, ventilatori, phon (5 ragazze che si lisciavano capelli a qualsiasi ora del giorno e della notte ), etc.
Morale: il contatore saltava di continuo e io non riuscivo a trovare un orario in cui mettere in carica l'auto.
Stufo di questa situazione, ho capito che forse era il caso di utilizzare, in queste condizioni, una Wall Box che si autoregolasse sui consumi delle altre utenze. Una Wall Box c.d. "smart".
Visto che eravamo in pieno "bonus colonnine" e "sperimentazione ARERA", mi sono detto che il momento era propizio ed ho incominciato a farmi due conti ed a cercare un modello che potesse soddisfare le mie esigenze.
Alla fine ho optato per la Prism Solar di Silla Industries. Non ho un impianto fotovoltaico, ma la Silla produce WB con software abbastanza aperto (requisito essenziale per me poter accedere ai dati di consumo e interagire direttamente con la WB senza passare per il cloud), è italiana, ha tanta documentazione liberamente disponibile ed un prezzo tutto sommato onesto (anche se ritengo che le WB, in generale, siano ingiustificatamente care).
L'impianto dove collegarla era per il 90% già a posto (ero stato previdente in passato) con quadro elettrico dedicato e cavi di sezione adeguata, per cui l'intervento dell'elettricista si sarebbe limitato al minimo indispensabile.
Detto fatto! In pieno agosto ho contattato il mio elettricista che non aveva mai installato una wall box e che si è detto disponibile, gli ho inviato la documentazione tecnica, ho acquistato la Prism Solar con 7m di cavo (la WB è interna ad un locale di servizio, l'auto fuori), acquistato io con fattura tutti i materiali occorrenti e ad inizio settembre la scatola magica era montata e funzionante
Raccolta tutta la documentazione, non mi restava che avviare la pratica per la sperimentazione e quella per il bonus, che in realtà avevo nel frattempo già predisposto, quindi sono stato rapido nel finalizzarle e sottometterle.
Quelli di ARERA sono stati velocissimi, già a metà settembre avevano alzato la potenza del contatore - me ne sono accorto per caso - anche se la comunicazione è arrivata una settimana dopo con la sperimentazione che, ufficialmente, sarebbe partita dal primo ottobre!
Il bonus colonnine è in elaborazione!
Tecnicamente, con la WallBox smart, ho risolto i miei problemi anche con contatore da 3kW. Messa in carica l'auto, ho potuto dormire sonni tranquilli nel mio letto e non al capezzale del contatore
Dopo l'aumento a 6kW, una figata!!! Ricarica 20-80 in una notte, goduria!
N.B. l'aumento a 6kW della sperimentazione, non prevede margini, da quello che ho capito (non ho trovato documentazione). Non è possibile andare oltre del 10% come per la potenza nominale e men che meno del 30%. A me, superato di 120W i 6kW, il contatore ha staccato. Ero in fase di taratura dei settaggi della WB.
In conclusione, per rispondere alla domanda iniziale se basta il carichino o ci vuole una WallBox, mi sento di rispondere: dipende.
Lo so che non è la risposta definitiva che vi aspettavate, ma spero abbiate colto il senso di tutto questo sproloquio.
Nel mio box, che ha come utenza solamente l'auto, un normale carichino basta e avanza (per assurdo potrei collegare l'auto direttamente alla presa di corrente). Lasciate perdere chi dice che i carichini non sono adatti a usi prolungati. Il carichino è tremendamente stupido: un piccolo microcontrollore che dialoga con la macchina e gli dice quanta corrente (in Ampere) può assorbire e poi un teleruttore che collega la spina alla presa auto. Basta. Ovviamente ci sono i sistemi di controllo e quelli di monitoraggio. Nulla che si surriscalda (di suo), nulla che si usura. Se l'impianto è fatto bene (e deve esserlo in ogni caso), nessun pericolo. Io ho fatto installare una presa CEE da 32A e amen.
Di contro, una WallBox si è resa indispensabile per caricare l'auto con un contatore condiviso con casa, per evitare di innalzare la potenza dello stesso all'inverosimile per soddisfare tutto il fabbisogno delle utenze (con tutte le conseguenze del caso - soldi, verifiche impianto, modifiche, etc.) e gestire tutto in maniera automatica. Alla WB smart va detto (impostato) qual'è la potenza massima (quella del contatore) che non deve superare e, grazie al sensore di corrente (c.d. pinza amperometrica) installata a valle del contatore, la WB, dialogando in continuo con l'auto, dice alla stessa quanti Ampere può assorbire dalla linea, ovvero quanti ne avanzano in ogni istante sottratto l'assorbimento delle altre utenze dalla potenza massima, arrivando fino a mettere in stand-by l'auto se la corrente disponibile è troppo bassa (meno di 6A), per poi riattivarla quando la potenza torna disponibile.
Vi descrivo la mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wall box, sperando di chiarire le idee a qualcuno alle prime armi che si trova (come tutti noi) a dover trovare una risposta a questo dubbio.
Sottolineo che è la mia esperienza personale, per cui non è applicabile a tutti, ovviamente.
Se avete fretta, potete andare direttamente alle conclusioni in basso.
Parto dal descrivere la mia situazione.
Ho una Skoda Enyaq 80 che uso per la famiglia, tragitto casa lavoro, piccoli e grandi viaggi. Normalmente consumo un 40% di batteria a settimana. Ho un box privato in condominio senza vincoli di sorta sugli impianti con contatore autonomo. Una casa al mare bifamiliare con unico contatore per tutto.
Appena preso l'auto, ho innalzato la potenza del contatore del mio box a 3kW (era sempre stato da 1kW), ma presto mi sono reso conto che era insufficiente per riuscire almeno a caricare un 40% di batteria durante le ore notturne in fascia F3. Quindi ho richiesto un ulteriore aumento a 4,5kW, approfittando che il GSE faceva lo sconto
Nel box ho sempre avuto un carichino da poche decine di Euro comprato in "Amazonia" di quelli cinesissimi che regolano la potenza solo prima di avviare la ricarica e che è fisso da sempre su 20A.
Questo perché nel box ho una sola utenza: l'auto. Non devo tener presente i consumi di altre utenze e normalmente, di notte, l'intera potenza del contatore è completamente a disposizione dell'auto.
Quest'estate, alla casa al mare, dove avevo un secondo carichino che poteva settarsi sui 13A, con il pienone, ho avuto qualche problema a caricare l'auto col contatore unico da 3kW che doveva contemporaneamente far fronte a tutti i consumi: illuminazione, ventilatori, phon (5 ragazze che si lisciavano capelli a qualsiasi ora del giorno e della notte ), etc.
Morale: il contatore saltava di continuo e io non riuscivo a trovare un orario in cui mettere in carica l'auto.
Stufo di questa situazione, ho capito che forse era il caso di utilizzare, in queste condizioni, una Wall Box che si autoregolasse sui consumi delle altre utenze. Una Wall Box c.d. "smart".
Visto che eravamo in pieno "bonus colonnine" e "sperimentazione ARERA", mi sono detto che il momento era propizio ed ho incominciato a farmi due conti ed a cercare un modello che potesse soddisfare le mie esigenze.
Alla fine ho optato per la Prism Solar di Silla Industries. Non ho un impianto fotovoltaico, ma la Silla produce WB con software abbastanza aperto (requisito essenziale per me poter accedere ai dati di consumo e interagire direttamente con la WB senza passare per il cloud), è italiana, ha tanta documentazione liberamente disponibile ed un prezzo tutto sommato onesto (anche se ritengo che le WB, in generale, siano ingiustificatamente care).
L'impianto dove collegarla era per il 90% già a posto (ero stato previdente in passato) con quadro elettrico dedicato e cavi di sezione adeguata, per cui l'intervento dell'elettricista si sarebbe limitato al minimo indispensabile.
Detto fatto! In pieno agosto ho contattato il mio elettricista che non aveva mai installato una wall box e che si è detto disponibile, gli ho inviato la documentazione tecnica, ho acquistato la Prism Solar con 7m di cavo (la WB è interna ad un locale di servizio, l'auto fuori), acquistato io con fattura tutti i materiali occorrenti e ad inizio settembre la scatola magica era montata e funzionante
Raccolta tutta la documentazione, non mi restava che avviare la pratica per la sperimentazione e quella per il bonus, che in realtà avevo nel frattempo già predisposto, quindi sono stato rapido nel finalizzarle e sottometterle.
Quelli di ARERA sono stati velocissimi, già a metà settembre avevano alzato la potenza del contatore - me ne sono accorto per caso - anche se la comunicazione è arrivata una settimana dopo con la sperimentazione che, ufficialmente, sarebbe partita dal primo ottobre!
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Tecnicamente, con la WallBox smart, ho risolto i miei problemi anche con contatore da 3kW. Messa in carica l'auto, ho potuto dormire sonni tranquilli nel mio letto e non al capezzale del contatore
Dopo l'aumento a 6kW, una figata!!! Ricarica 20-80 in una notte, goduria!
N.B. l'aumento a 6kW della sperimentazione, non prevede margini, da quello che ho capito (non ho trovato documentazione). Non è possibile andare oltre del 10% come per la potenza nominale e men che meno del 30%. A me, superato di 120W i 6kW, il contatore ha staccato. Ero in fase di taratura dei settaggi della WB.
In conclusione, per rispondere alla domanda iniziale se basta il carichino o ci vuole una WallBox, mi sento di rispondere: dipende.
Lo so che non è la risposta definitiva che vi aspettavate, ma spero abbiate colto il senso di tutto questo sproloquio.
Nel mio box, che ha come utenza solamente l'auto, un normale carichino basta e avanza (per assurdo potrei collegare l'auto direttamente alla presa di corrente). Lasciate perdere chi dice che i carichini non sono adatti a usi prolungati. Il carichino è tremendamente stupido: un piccolo microcontrollore che dialoga con la macchina e gli dice quanta corrente (in Ampere) può assorbire e poi un teleruttore che collega la spina alla presa auto. Basta. Ovviamente ci sono i sistemi di controllo e quelli di monitoraggio. Nulla che si surriscalda (di suo), nulla che si usura. Se l'impianto è fatto bene (e deve esserlo in ogni caso), nessun pericolo. Io ho fatto installare una presa CEE da 32A e amen.
Di contro, una WallBox si è resa indispensabile per caricare l'auto con un contatore condiviso con casa, per evitare di innalzare la potenza dello stesso all'inverosimile per soddisfare tutto il fabbisogno delle utenze (con tutte le conseguenze del caso - soldi, verifiche impianto, modifiche, etc.) e gestire tutto in maniera automatica. Alla WB smart va detto (impostato) qual'è la potenza massima (quella del contatore) che non deve superare e, grazie al sensore di corrente (c.d. pinza amperometrica) installata a valle del contatore, la WB, dialogando in continuo con l'auto, dice alla stessa quanti Ampere può assorbire dalla linea, ovvero quanti ne avanzano in ogni istante sottratto l'assorbimento delle altre utenze dalla potenza massima, arrivando fino a mettere in stand-by l'auto se la corrente disponibile è troppo bassa (meno di 6A), per poi riattivarla quando la potenza torna disponibile.
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
Considerato che ormai stanno scendendo di prezzo, la wallbox da' certamente piu' affidabilità e flessibilità, non devi stare a li' a preoccuparti, se carichi di notte o di giorno, magari perche' ti serve l'auto, senza preoccuparti che stacchi il contatore.
Il carichino rientra nell'utilizzo saltuario, ma non lo consiglio per uso continuo, a parte la minore sicurezza, per il disagio di cui sopra, riscontrato anche da te. Se hai il posto auto o garage wall box senza dubbi.
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
Ciao a tutti,
Personalmente utilizzo un carichino fissato in garage della e-station da 5 anni e mi sono sempre trovato bene. Ho ricaricato nel tempo una Zoe e ultimamente una Megane e-Tech. Forse il carichino è più versatile in quanto, in caso di becessità, lo stacchi dalla presa e lo trasporti mentre con la wallbox non lo puoi fare.
In materia di sicurezza sono sicuri sia la wallbox che il carichino. Per esperienza ho utilizzato il carichino anche 15 giorni consecutivi senza problemi.
Spero di esserti stato di aiuto.
Ciauzz
Personalmente utilizzo un carichino fissato in garage della e-station da 5 anni e mi sono sempre trovato bene. Ho ricaricato nel tempo una Zoe e ultimamente una Megane e-Tech. Forse il carichino è più versatile in quanto, in caso di becessità, lo stacchi dalla presa e lo trasporti mentre con la wallbox non lo puoi fare.
In materia di sicurezza sono sicuri sia la wallbox che il carichino. Per esperienza ho utilizzato il carichino anche 15 giorni consecutivi senza problemi.
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
Se il tuo garage ha il vincolo CPI (Certificazione protezione incendi) il carichino non è ammesso.
Prima di dare indicazioni superficiali bisognerebbe comunque verificare l' impianto elettrico, non è il carichino il problema tutto quello a mnteo, dai cavi alla presa a cui lo attacchi.
Se a te è andata bene, non è detto possa andare bene a tutti.
Io ho visto prese Shuko bruciate dopo essere state sotto carica per giorni alla massima corrente necessaria per la ricarica.
Prima di dare indicazioni superficiali bisognerebbe comunque verificare l' impianto elettrico, non è il carichino il problema tutto quello a mnteo, dai cavi alla presa a cui lo attacchi.
Se a te è andata bene, non è detto possa andare bene a tutti.
Io ho visto prese Shuko bruciate dopo essere state sotto carica per giorni alla massima corrente necessaria per la ricarica.
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
Vero , ho fatto così anch'io per anni . Però una situazione sicura la si ha (cpi o no) con una linea dedicata alla Wall box e una dico . Solo così gli altri condomini non potranno fiatare. Poi la dico è condizione indispensabile, ma non sufficiente per avere i 6 kW gratuiti dalle 23 alle 07 e per il contributo dell' 80 % dell'imponibile.allmobileworld ha scritto: ↑14/10/2024, 6:38 In materia di sicurezza sono sicuri sia la wallbox che il carichino. Per esperienza ho utilizzato il carichino anche 15 giorni consecutivi senza problemi
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
Se guardi la normativa o parli con un vigile del fuoco o responsabile della sicurezza vedrai che ti confermerà che non puoi usare il carichino in maniera continuativa. Anche io ho usato il carichino a casa per quasi un anno, in attesa della wallbox, ma solo come uso saltuario insieme alle colonnine.allmobileworld ha scritto: ↑14/10/2024, 6:38 Ciao a tutti,
Personalmente utilizzo un carichino fissato in garage della e-station da 5 anni e mi sono sempre trovato bene. Ho ricaricato nel tempo una Zoe e ultimamente una Megane e-Tech. Forse il carichino è più versatile in quanto, in caso di becessità, lo stacchi dalla presa e lo trasporti mentre con la wallbox non lo puoi fare.
In materia di sicurezza sono sicuri sia la wallbox che il carichino. Per esperienza ho utilizzato il carichino anche 15 giorni consecutivi senza problemi.
Spero di esserti stato di aiuto.
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
La circolare dei VV.FF. parla di infrastruttura di ricarica, ovvero di un dispositivo permanentemente collegato alla rete elettrica destinato alla sola ricarica di veicoli ed una potenza superiore di 3,6kW.
Va da sé che un carichino non è né collegato permanentemente alla rete, infatti usa una spina e questo già basterebbe a tagliarlo fuori da quella circolare.
Solitamente hanno una potenza inferiore a 3,6kW, quindi a maggior ragione non rientrano in quella circolare.
Quindi in VdF non può contestare l'uso del carichino.
Se lo fa è preoccupante, vuol dire che non sa di cosa si occupi quella circolare.
Va da sé che un carichino non è né collegato permanentemente alla rete, infatti usa una spina e questo già basterebbe a tagliarlo fuori da quella circolare.
Solitamente hanno una potenza inferiore a 3,6kW, quindi a maggior ragione non rientrano in quella circolare.
Quindi in VdF non può contestare l'uso del carichino.
Se lo fa è preoccupante, vuol dire che non sa di cosa si occupi quella circolare.
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
La circolare prima descrive le 4 modalita' possibili di ricarica e definisce quelle che rispettano le norme di sicurezza.
Dice che solo modo 3 o modo 4 sono considerati sicuri. La modalita' 2, cioe' l'utilizzo del carichino tramite prese e spine, cioe' tramite il carichino collegato alla shuko, va bene per uso limitato, perche' e' soggetto a maggiori rischi rispetto ad un impianto fisso, fatto a regola d'arte, con cavi di dimensioni opportune, differenziale etc.
a) Stazione di ricarica
In via prioritaria, dovranno essere valutati i rischi da interferenza fra la stazione di ricarica ed altri impianti o
depositi di materiali infiammabili e/o combustibili eventualmente presenti, come per esempio distributori di carburanti,
al fine di individuare eventuali situazioni che possano comportare un aggravio del rischio di incendio, richiedendo
l’adozione di ulteriori misure mitigative.
Inoltre, la stazione di ricarica deve avere le seguenti caratteristiche:
1. essere dotata di un dispositivo di comando di sgancio di emergenza, ubicato in posizione segnalata ed
accessibile anche agli operatori di soccorso, che determini il sezionamento dell’impianto elettrico nei confronti
delle sorgenti di alimentazione. Qualora sia presente un comando generale di sgancio elettrico di emergenza a
servizio dell’intera attività, tale comando deve agire anche sulla stazione di ricarica;
2. utilizzare un modo di carica Modo 3 o Modo 4, come definiti al p.to 2.10;
2.10 Modi di carica
• Modo 1: collegamento del veicolo elettrico alla rete di alimentazione in c.a. utilizzando prese e spine normate
fino a 16 A oppure ordinarie prese e spine per uso domestico o industriale oppure prese e spine speciali ma
comunque conformi ad una norma internazionale IEC.
• Modo 2: collegamento del veicolo elettrico alla rete di alimentazione in c.a. utilizzando prese e spine conformi ad
uno standard IEC ma con corrente nominale fino a 32 A. È prevista una protezione supplementare garantita da un
box di controllo (PWM) collocato sul cavo tra il veicolo elettrico e la stazione di ricarica e contenente, oltre ai
dispositivi per alcune funzioni di controllo, anche un differenziale da 30 mA.
• Modo 3: collegamento del veicolo elettrico alla rete in c.a. di alimentazione utilizzando apparecchiature di
alimentazione dedicate installate permanentemente nell’impianto (stazioni di ricarica). La norma internazionale
(attualmente CEI EN 61851-1) richiede un contatto pilota di controllo (PWM) tra il sistema di alimentazione e il
veicolo elettrico con le seguenti funzioni:
• verifica inserimento dei connettori,
• verifica continuità del conduttore di protezione,
• funzione di controllo attiva.
• Modo 4: è l’unico modo di carica che prevede il collegamento indiretto del veicolo elettrico alla rete in c.a. di
alimentazione utilizzando un convertitore esterno (caricabatteria) e un conduttore pilota di controllo che si
estende alle attrezzature permanentemente collegate alla rete. Con il modo di carica 4 il caricabatterie non è più a
bordo del veicolo ma nella stazione di ricarica.
https://anniversario-sca.vigilfuoco.it/ ... TRICHE.pdf
Dice che solo modo 3 o modo 4 sono considerati sicuri. La modalita' 2, cioe' l'utilizzo del carichino tramite prese e spine, cioe' tramite il carichino collegato alla shuko, va bene per uso limitato, perche' e' soggetto a maggiori rischi rispetto ad un impianto fisso, fatto a regola d'arte, con cavi di dimensioni opportune, differenziale etc.
a) Stazione di ricarica
In via prioritaria, dovranno essere valutati i rischi da interferenza fra la stazione di ricarica ed altri impianti o
depositi di materiali infiammabili e/o combustibili eventualmente presenti, come per esempio distributori di carburanti,
al fine di individuare eventuali situazioni che possano comportare un aggravio del rischio di incendio, richiedendo
l’adozione di ulteriori misure mitigative.
Inoltre, la stazione di ricarica deve avere le seguenti caratteristiche:
1. essere dotata di un dispositivo di comando di sgancio di emergenza, ubicato in posizione segnalata ed
accessibile anche agli operatori di soccorso, che determini il sezionamento dell’impianto elettrico nei confronti
delle sorgenti di alimentazione. Qualora sia presente un comando generale di sgancio elettrico di emergenza a
servizio dell’intera attività, tale comando deve agire anche sulla stazione di ricarica;
2. utilizzare un modo di carica Modo 3 o Modo 4, come definiti al p.to 2.10;
2.10 Modi di carica
• Modo 1: collegamento del veicolo elettrico alla rete di alimentazione in c.a. utilizzando prese e spine normate
fino a 16 A oppure ordinarie prese e spine per uso domestico o industriale oppure prese e spine speciali ma
comunque conformi ad una norma internazionale IEC.
• Modo 2: collegamento del veicolo elettrico alla rete di alimentazione in c.a. utilizzando prese e spine conformi ad
uno standard IEC ma con corrente nominale fino a 32 A. È prevista una protezione supplementare garantita da un
box di controllo (PWM) collocato sul cavo tra il veicolo elettrico e la stazione di ricarica e contenente, oltre ai
dispositivi per alcune funzioni di controllo, anche un differenziale da 30 mA.
• Modo 3: collegamento del veicolo elettrico alla rete in c.a. di alimentazione utilizzando apparecchiature di
alimentazione dedicate installate permanentemente nell’impianto (stazioni di ricarica). La norma internazionale
(attualmente CEI EN 61851-1) richiede un contatto pilota di controllo (PWM) tra il sistema di alimentazione e il
veicolo elettrico con le seguenti funzioni:
• verifica inserimento dei connettori,
• verifica continuità del conduttore di protezione,
• funzione di controllo attiva.
• Modo 4: è l’unico modo di carica che prevede il collegamento indiretto del veicolo elettrico alla rete in c.a. di
alimentazione utilizzando un convertitore esterno (caricabatteria) e un conduttore pilota di controllo che si
estende alle attrezzature permanentemente collegate alla rete. Con il modo di carica 4 il caricabatterie non è più a
bordo del veicolo ma nella stazione di ricarica.
https://anniversario-sca.vigilfuoco.it/ ... TRICHE.pdf
- FrancoVecchi
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
chiedevo come mai devi ricaricare così tanto in una notte. Puoi farlo solo una volta alla settimana?
Io ricarico 3 notti a settimana (forse 4 in inverno) con 10A e faccio più km di te...
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Re: La mia esperienza per la ricarica domestica con carichino e wallbox
@FrancoVecchi Per mia abitudine ho sempre tenuto il serbatoio pieno che qui si declina in: batteria carica!
Chiamala abitudine? Necessità? Forse, in alcuni casi, quando per esempio torni la domenica sera con il 10% e il lunedì riparti. Potrei certamente ricaricare veloce fuori casa, ma perché se a casa mi costa molto meno? La macchina, in fondo, è un mezzo di locomozione e a quello deve servire e per farlo deve avere carburante a sufficienza. Insomma, uscire di casa con la batteria dell'auto scarica, è per me come uscire di casa col cellulare scarico la mattina: non ha senso.
Ancora una volta, mio personalissimo approccio alla cosa!
Chiamala abitudine? Necessità? Forse, in alcuni casi, quando per esempio torni la domenica sera con il 10% e il lunedì riparti. Potrei certamente ricaricare veloce fuori casa, ma perché se a casa mi costa molto meno? La macchina, in fondo, è un mezzo di locomozione e a quello deve servire e per farlo deve avere carburante a sufficienza. Insomma, uscire di casa con la batteria dell'auto scarica, è per me come uscire di casa col cellulare scarico la mattina: non ha senso.
Ancora una volta, mio personalissimo approccio alla cosa!
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