Peugeot Partner full electric 2016: descrizione

[Fabio_Galletti]

Avendo firmato il contratto, e in attesa di quadrare il finanziamento e le carte, comincio una descrizione "a puntate" del Peugeot Partner full electric L1 Comfort in arrivo in queste lande ghiacciate.

Questo è un cappello "filosofico": se siete dei contabulloni, saltate al prossimo post.

Il " furgoncino bianco" è una categoria dell'anima prima che un veicolo commerciale.
Sono ovunque, sono invisibili: diamo per scontato che il furgoncino bianco in doppia fila sia parte dell'arredo urbano.

Se però un giorno decidete di guardare, di far caso, scoprirete quanti varianti ci sono e quanto minime siano le variazioni.
Peugeot ama giochicchiare coi nomi: la prima serie del Partner in Italia era chiamata Ranch, e per il Salone di Ginevra hanno appena annunciato il successore del Partner, il Rifter, che risulta in realtà un restyling del Partner (Non si parla ancora di un Rifter electric, però)
Tutti i modelli dello stesso esatto furgone dal 1996 in qua, con tutti i vari restyling e modifiche del tempo, sono stati commercializzati sotto il marchio Citroen con un singolo nome: Berlingò

E visto che un furgoncino bianco non si butta via finché non è marcio, tutti i modelli dal 1996 in quà circolano.

Comunque, tutti questi pasticci di nomi e marchi sono relativi: son poche le differenze tra il Partner/Berlingò, i suoi cugini come il Kangoo della Renault e il fratello minore nuovo Fiorino/Qubo/Bipper/Nemo (un solo mezzo FCA+PSA, due case, quattro marchi)

Tutto questo per dire che il Partner electric in realtà è semplicemente la versione con una motorizzazione elettrica di un "filosofia di veicolo" vincente, imbroccata e solidificata vent'anni fa (O anche prima: il primissimo FIAT Fiorino era basato sul telaio della 127)

Telaio da auto, panca frontale a tre posti, aerodinamica terribile, e un raggio di sterzata superiore al normale per manovrare nello stretto.
Veicolo da lavoro per artigiani e corrieri, dove non conta tanto la portata, quanto la dimensione "simil-auto" del mezzo.
Un Partner L1 (passo corto) come il mio è lungo 4380mm, tra i 4084mm della Zoe e i 4445mm di una Leaf.

[selidori]

Aspettiamo recensioni ed impressioni, nel tuo gustosissimo modo di scrivere che ci piace tanto.

Ma al volo dobbiamo sapere per vivere bene:
- chademo. c'e'? (mi pare era di serie)
- webasto ("riscaldatore a diesel" il vero nome). c'e'? Mi pare era optional.

[Fabio_Galletti]

Mi tocca spoilerare.

CHAdeMO si, nel bocchettone del gasolio.
Stufetta a gasolio no.
Mi metterò una pellet nel cassone, credo.

[Fabio_Galletti]

Dunque dicevamo: il Partner electric è un Partner normale con quel minimo di modifiche da montarci un motore elettrico.
E il Partner è comunque molto simile a qualunque altro "furgoncino bianco".

Tanto che la variazione più degna di nota, per me, è nei sedili e nella rete che divide abitacolo e carico.
La panca è divisa in tre sedili singoli: lo schienale di quello centrale si può abbassare sopra la parte bassa e forma un piano rialzato, una specie di superbracciolo piatto che viene comodo come "scrivania", per bolle e scartafacci vari.
Il terzo sedile, quello contro la porta passeggero, si abbatte completamente: ripiegato, resta a vista solo una lamiera corrugata a filo del pavimento del vano carico.
La parte bassa della rete divisoria è in lamiera e a pannelli: levando uno dei pezzi si apre un buco in corrispondenza del sedile abbattuto, e quindi diventa una superficie di carico unica in cui si può facilmente infilare qualcosa di lungo (tipo una scala) che vada dal portellone posteriore fin contro la plancia. recuperando circa un metro in lunghezza.

Il Doblò di mio padre, per dire, ha la rete che si apre come una porta, da terra al soffitto, e il sedile passeggero di un'auto normale che si "schiaccia" un po' ma non va piatto e men che meno sparisce a livello pianale.
I pezzi lunghi restano appoggiati in diagonale sul retro del sedile e puntano dritti al parabrezza, in caso di inchiodata (O di carico maldestro)

Il mini-buco del Partner apre circa il quarto inferiore della rete divisoria: il carico resta piatto sul pianale allungato, e qualunque cosa partisse in frenata alla peggio va a sbattere sul portellino del portaoggetti.

Questo per dire dove stanno le differenze tra un furgoncino e l'altro: si giocano su queste cosette.

[sasadj]

L'ho visto il Partner ed ho guidato il Berlingo, sempre elettrici.
Come dimensioni preferisco il Kangoo: più sfrutabile nel vano bagagli, come duttilità però i francesi hanno l'indubbio vantaggio del chademo.
Due pecche: il caricatore AC da solo 3 kW ed il pacco batterie, nel 2018, ancora da 22 kWh.
I prezzi molto simili all'e-nv200, ma questo ha il caricatore 7 kW ed un pacco batterie più grande. Ora è uscito anche a 40 kWh, ecco perchè quest'ultimo è il must dei veicoli elettrici commerciali.

[Fabio_Galletti]

Anche il Kangoo 2017 ha batteria da 40kWh, caricatore da 7kW, pompa di calore invece delle resistenze per il riscaldamento - è arrivato prima dell'e-NV200,credo.
Tutta la linea Partner/Berlingo avrà un restyling quest'anno - presentazione al Salone di Ginevra fra tre giorni - e immagino che sul modello 2018 arriverà a breve un electric al pari dei concorrenti + CHAdeMO (o chissà: Nissan, la terza casa del gruppo e trainante per le elettriche, comincia ad avere dubbi: il passaggio alle Combo non è da escludere)

Comunque si, Kangoo e e-NV200 sono la punta di lancia, in questo momento: parlando di mezzo nuovo.
Ma per un Km0 a poco più di metà del prezzo di listino, con le mie esigenze di percorrenza, ho deciso che posso vivere felicemente con un mezzo di una generazione certamente superata e (vedremo) senza troppi ammennicoli.

[gamalauda]

sono appassionato di mobilità elettrica, e del marchio peugeot, quindi leggo con interesse questo resoconto.
il riscaldamento con webasto, a benzina e non gasolio, era montato sulle prime versioni di Partner e Berlingo Elettrici, quelli commercializzati nel periodo tra il 1995 e 2005 circa.
erano in realtà mezzi differenti da questo moderno: le batterie erano Ni-Cd, raffreddate a liquido, ed il motore era un corrente continua ad eccitazione separata. con le spazzole da cambiare periodicamente.
questo di oggi (correggi Fabio se sbaglio) è un mezzo con motore asincrono trifase brushless, e le batterie sono ovviamente al litio.
peraltro ho un paio di conoscenti che hanno ancora la vecchia versione con motore in CC, sarebbe interessante fare un confronto sull'evoluzione di questo modello.
provo a girare loro il link della discussione, magari trovano stimolo per dare un contributo.

[marco]

il riscaldamento con webasto, a benzina e non gasolio, era montato sulle prime versioni di Partner e Berlingo Elettrici

Quindi funzionavano più o meno come il Piaggo Porter, giusto? Che in centro a Reggio può entrare anche d'inverno (con riscaldamento a gasolio acceso ) mentre una Bmw i3 Rex non la fanno entrare

[Fabio_Galletti]

Ah, ecco: infatti ero rimasto un po' perplesso sulla stufetta, ma non avevo mai guardato sul sito ufficiale Peugeot e non sapevo quali optional ci potrebbero essere e quali no. Renault ancora la propone,la stufa, per il Kangoo ZE 2017.

Sono sicuro che il mio non ha stufe a gasolio, adesso so che in ogni caso non potrebbe avere una stufa a gasolio.
L'idea di metterci una pellet diventa sempre più sensata.

Parliamone, del Papà a corrente continua.

[gamalauda]

oh, ce l'avete proprio col gasolio!
ripeto che questi mezzi (Berlingo, Partner, Saxo e 106) avevano webasto a benzina.
per capirci, è questo:
https://www.leboncoin.fr/equipement_aut ... tm?ca=12_s
in quanto all'ingresso nei centri con il riscaldamento acceso, non so che dire, quando erano in vendita questi mezzi non si parlava ancora di precludere gli ingressi alle auto termiche, allora si misurava con le prime Euro 1 ed Euro 2.
direi cmq che le emissioni di un webasto (è più piccolo di una scatola da scarpe) non penso siano paragonabili a quelle del generatore di un EREV.
la funzione del "bruciatore" webasto è solo quella di scaldare un circuito d'acqua che attraversa il radiatorino interno del riscaldamento abitacolo.
bisogna tenere presente i tempi in cui veniva installato: sulle prime auto elettriche, con batterie pesanti e con poca autonomia, non era l'ideale montare un riscaldamento che gravasse ulteriormente sulle batterie di trazione.
considerato inoltre che erano direttamente derivate dai modelli a motore termico a cui si affiancavano (non erano cioè progetti di auto concepite per essere solo elettriche), la cosa più facile era riutilizzare i componenti della versione più diffusa. in questo caso, il circuito dell'acqua di riscaldamento è stato intercettato e ridotto, e non avendo la "stufa" del motore termico a scaldare l'acqua, è stato aggiunto il piccolo webasto con la mera funzione che ho sopra descritto.
preciso: ho avuto la saxo elettrica (con webasto) e tutt'ora uso la 106 elettrica con medesimo sistema. a benzina, a benzina!
mah .... non voglio uscire troppo dall'argomento, mi fermo qui,